Quale acqua devo bere? Bella domanda!

Una delle prime raccomandazioni che faccio ai miei pazienti è "Mi raccomando, beva almeno 1,5 litri d'acqua al giorno, meglio ancora 2 litri" e molto spesso la domanda che mi si rivolge è "Quale acqua devo bere?".

La risposta esatta sarebbe "Qualunque, purché poi la cambi".


Un tempo tanti problemi riguardo all'acqua non si ponevano, in quanto si usava solo l'acqua di rubinetto, più fresca, più economica e più disponibile e le acque imbottigliate venivano utilizzate solo per i bambini piccoli, per gli anziani e per coloro che avessero particolari prescrizioni mediche.

Con il tempo, con l'inquinamento, con la maggiore attenzione (soprattutto mediatica) ai problemi relativi alla composizione chimica delle acque pubbliche, sempre più persone hanno preferito ricorrere all'acqua in bottiglia, ma è opportuno fare alcune precisazioni.

Le pubblicità delle acque imbottigliate insistono molto sulla composizione chimica per valorizzare il proprio prodotto: "povera di sodio", "ricca in calcio", "ricca di sostanze minerali", "povera di nitrati", ecc


In realtà l'acqua PERFETTA non esiste. Ogni marca ha maggiori concentrazioni di alcune sostanze e minori concentrazioni di altre. Chi ne una non ha l'altra. Se consideriamo le acque vulcaniche, all'interno possono esserci anche sostanze come l'arsenico, composto chimico naturalmente contenuto nei suoli vulcanici.


La normativa che disciplina le acque potabili è molto precisa ed impone, per ogni sostanza, un valore limite massimo consentito e le acque, prima di essere immesse in commercio, vengono sottoposte a varie analisi, al fine di verificare che ogni sostanza in esse contenuta non superi i limiti stabiliti per legge.


E' pur vero, però, che un valore di poco al di sotto del limite, assunto costantemente per anni, può portare ad un'esposizione bassa ma cronica, che nel tempo potrebbe comunque generare qualche effetto negativo.


Il modo migliore per evitare problemi in futuro, quindi, è cambiare spesso marca di acqua imbottigliata, in modo da assumere alternativamente tutti i nutrienti e le sostanze che possono apportare benefici al nostro organismo, evitando eventuali effetti collaterali dovuti ad un'assunzione piccola ma cronica di sostanze "indesiderate"


(Si ringrazia per la collaborazione il Dott. Fabio Taglialatela)




Commenti

  1. buon pomeriggio dottoressa Corona. Ho letto il suo articolo. Non sono uno specialista, anzi tutt'altro, ma da quel che so' riveste anche una certa importanza anche la basicita' dell'acqua. In un recente articolo, si diceva come l'acqua, a differenti PH, possa portare benefici o problemi , a seconda dello specifico uso che se ne faceva.
    Sicuramente un'acqua declusterizzata , a prescindere da quanto scritto sopra, puo' portare migliorie nelle varie funzioni che essa assolve. Mi farebbe piacere sapere un suo parere. La ringrazio
    Massimo Freiles

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    1. L'acqua più indicata è quella con alto residuo fisso secco superiore a 500mg/litro, con ioni bicarbonato superiore a 600 mg/litro, con un pH superiore tra 6,5 e 7,5. Anche in questo caso conviene cambiare spesso marca d'acqua, anche perchè lo stoccaggio e la conservazione potrebbe leggermente variare queste caratteristiche. Meglio evitare le oligominerali e scegliere quelle con bassi valori di nitrati.

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